Stephen King - Mr Mercedes: la recensione


Che Zio Steve abbia una sorta di feticcio per le auto indemoniate - o per le auto guidate da indemoniati - si era capito già da un po' di tempo, e adesso, dopo averci già raccontato di una Plymouth Fury del 1958 prima e di una Buick Roadmaster del 1954 poi, King sta per tornare in Italia per narrare le vicende della tedesca e lussuosa Mercedes SL 500. Questa volta, però, niente storie di fantasmi o dell'orrore: Mr Mercedes è, per stessa dichiarazione dell'autore, il suo primo romanzo hard-boiled. Un giallo puro, insomma, senza troppi fronzoli sovrannaturali - che però noi tanto amiamo.

La trama: durante una fredda notte in una non precisata cittadina del midwest statunitense, un folto gruppo di persone disoccupate in fila presso un'attesa fiera del lavoro viene investita intenzionalmente da una misteriosa Mercedes. Le vittime sono otto - tra cui un bebè - e l'autore di questo assassinio non venne mai trovato. Un anno dopo, Bill Hodges, detective in pensione, riceve la lettera di un anonimo che si dichiara essere l'artefice degli omicidi. Qui parte una sfida quasi scacchistica lunga diversi giorni, in cui il ruolo di gatto e topo - cacciatore e preda - spesso si confonderanno.

Non intendo fare, per quanto possibile, alcun tipo di spoiler, quindi cercherò di dire la mia senza rovinare la lettura di chi si appresta a comprare questo romanzo.

Premetto che l'ultimo libro di Stephen King, Doctor Sleep, per me è stata una vera e propria delusione, e per questo non ho vissuto con tanta attesa Mr Mercedes. Ma la curiosità c'è sempre e quindi non ho potuto fare a meno di comprare l'edizione statunitense del romanzo.

Stephen King in
una foto recente
Che dire? Una cosa è chiara: Stephen King sta invecchiando. Nulla di così strano, si potrebbe aggiungere. Il punto è che ciò si evince anche e soprattutto dai suoi ultimi lavori. Il maestro dell'horror si sta lentamente addolcendo, perdendo quella sua vena feroce e macabra che è stata la sua caratteristica (e la sua fortuna) per tanti anni. Se con Joyland la sua vena malinconica e romantica sembrava essere voluta, con Doctor Sleep è venuta fuori la sua voglia di far paura senza riuscirci. Sì, perché i "cattivi" del seguito di Shining non fanno paura. Sono macchiette di loro stessi, ed è stato terribile leggere della loro quasi impotenza di fronte a Danny Torrance e la piccola Abra. Quindi dove si colloca Mr Mercedes? 

Su questo punto mi trovo abbastanza combattuto: se da un lato abbiamo un cattivo psicopatico, paranoico e con un'immagine di sé abbastanza disturbante, dall'altro c'è anche la chiara intenzione dello scrittore di evolvere il suo personaggio in modo umano, e questo si evince soprattutto da una storia che spesso capovolge chi caccia chi. A tratti, quindi, il pazzo forsennato mostrerà i suoi lati deboli, in altri butterà fuori tutta la sua mente deviata. Dunque fa paura? Sì e no. Forse più sì, ma se penso a Annie Wilkes, Jack Torrance o Randall Flagg - tanto per citarne tre - allora è più un no. Quindi la risposta più giusta sarebbe: relativamente.

In ogni caso il percorso intrapreso da Zio Steve è palese ma naturale. Difficilmente ci ritroveremo di fronte a nuove notti insonni come quando leggevamo It. Fa parte della sua evoluzione di scrittore, bisogna accettarlo.

La cover italiana di
Mr Mercedes
Mr Mercedes è un giallo a tutti gli effetti e con qualche tinta noir. Attraverso la storia di questo alienato mentale e del tipico detective ritirato, King ci parla non solo di morte, ma anche di amore. Ancora una volta si sofferma sulla mancanza di una figura paterna, per poi spaziare affrontando tematiche come quella del lavoro e di cosa rappresenta nelle nostre vite, o ancora, ci parla di crescita, che è un qualcosa che spesso non riusciamo a fare. La particolarità della trama è che cerca di focalizzarsi poco sulla parte investigativa vera e propria, cercando di prediligere più gli aspetti introspettivi dei suoi personaggi, tipico dei suo romanzi. L'amalgamento complessivo riesce a funzionare benino: pur non brillando di chissà quali colpi di scena, la storia riesce comunque a intrattenere il lettore per diverse piacevoli ore.

Un'altra variazione che ho notato nello stile di King è nell'eccessiva spettacolarizzazione delle scene: con Doctor Sleep era facilmente distinguibile, ma anche in questo Mr Mercedes la cosa strizza facilmente ai nostri occhi. Lo scrittore del Maine è sempre stato fonte di materiale per registi e sceneggiatori, ma ultimamente è visibile una certa tendenza a facilitargli il compito di trasposizione da carta a schermo. La narrazione e i dialoghi puzzano (o odorano?) troppo di Hollywood e di Netflix.

Concludendo, si può dire che quello a cui ci troviamo di fronte si può sintetizzare in un giallo un po' troppo zuccherato. Se ciò che vi interessa è passare diverse ore con quello che è per me il più grande cantastorie del pianeta, non sarete delusi. Ma Mr Mercedes rappresenta anche la conferma di ciò che sta diventando Stephen King e pone ulteriori basi su cosa ci potremo aspettare dai suoi futuri libri.

Mr Mercedes - che fa parte di una trilogia già annunciata, il cui secondo capitolo intitolato Finders Keepers uscirà nel 2015 - sarà pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer il prossimo 30 settembre.

Lunghi giorni e piacevoli notti, Fedeli Lettori!

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